Siamo arrivati al nono appuntamento della rubrica Atonfaces, il protagonista numero #9 non poteva essere che Alessandro Zasa di Atontel, l’azienda di Empoli che dal 2003 fornisce servizi di telecomunicazioni alle aziende del territorio toscano e non solo.

  • Ciao Alessandro, ti abbiamo scelto non a caso per l’intervista numero 9 di Atonfaces, tra poco scopriremo perché….intanto inizia con il raccontarci qualcosa di te:

Ciao a tutti, ehhhhhh #bemitempi quelli in cui indossavo la maglia del Werder Atontel! (Masti mi ha pagato per l’hashtag)

Cominciamo dai: sono Alessandro Zasa ho 26 anni, classe ‘90, e sono di Ponte a Egola (PI). Ho frequentato il rinomato Istituto Tecnico Industriale Ferraris-Brunelleschi di Empoli e mi sono diplomato come Perito Elettrotecnico. Dopo la scuola ho fatto tutt’altro e principalmente nel settore calzaturiero; per due anni presso uno studio di rappresentanza di pellami per il quale ho anche seguito il coordinamento e la produzione per un brand di calzature e poi altri due anni nel reparto di modelleria di un suolificio. Nel tempo libero vanto ottime serate in discoteca e la fascia da capitano del Werder Atontel, la squadra di calcio a cinque dell’azienda. Vorrei fare una precisazione: mi identifico come bomber, ma in realtà la mia maglia è la 32 di Bobo.

 

  • Come hai conosciuto Atontel?

L’azienda la conosco da molti anni visto che alcuni consulenti commerciali che lavorano qui sono miei amici di vecchia data! Senza dimenticarci che grazie all’impeccabile lavoro del responsabile marketing è impossibile non aver notato l’azienda sui social! (qui paga Schiariti).

  • Lavori in Atontel da pochissimo tempo, quasi 2 mesi, ed hai raggiunto già ottimi risultati, come ti stai trovando?

In realtà siamo praticamente a metà del terzo mese. Posso ritirare il complimento di prima?Mi trovo molto più che bene perché ho trovato quello che cercavo: un gruppo di persone che prima di tutto sono amici e poi colleghi.

  • Come inizia la tua giornata tipo? E come continua?

Con tre sveglie ad intervalli regolari di cinque minuti al suono di “I just can’t get enough” dei Depeche Mode. Poi routine mattutina e colazione con Alessandro Scarselli fatta eccezione nei giorni in cui abbiamo impegni ad inizio mattina. Se non ho appuntamenti vado in sede in cui pianifico il resto della giornata tra impegni vari e preventivi.

  • Quanto è importante il gruppo e l’atmosfera sul posto di lavoro?

Fondamentale. Come ho detto prima è quello cercavo: un ambiente giovane, responsabili competenti e disponibili e la tranquillità lavorativa che questo mix riesce a dare.

Non a caso, pochi mesi fa, ho fatto la scelta di lasciare il “posto fisso” proprio perché non avevo i giusti stimoli e le prospettive di crescita professionale e personale.

  • Al giorno d’oggi moltissime persone cercano il “posto fisso” e si precludono molte possibilità, che ne pensi?

Ci sarebbe da scrivere molto in proposito. Fondamentalmente sono scelte ed io ho scelto di avere la gestione del mio tempo, di poter valorizzare il lavoro che faccio e da questo trarne profitto a livello professionale ed economico.

  • Quali sono i punti di forza di Atontel?

Quelli a livello interno li avrete certamente capiti mentre a livello esterno sono quelli che cerchiamo di trasmettere ad ogni consulenza: trasparenza, competenza ed affidabilità per citarne alcuni.

  • Sei entrato in Atontel, in un ottimo momento, grandi investimenti, formazione professionale offerta dall’azienda, ti ritieni fortunato?

Direi che ho fatto centro o meglio ho fatto gol!

Sicuramente un ottimo momento per entrare a far parte di questa famiglia che fornisce a noi commerciali tutti gli strumenti necessari per svolgere al meglio il nostro lavoro.

Cosa da non tralasciare è il fatto che è un’azienda meritocratica, e che sa premiarci, infatti siamo in “competizione” per vincere il viaggio premio a Las Vegas!

  • Il mercato delle telecomunicazioni spesso spaventa parecchio, come rassicureresti le persone che sono restie ad affidarsi ad un “piccolo operatore” rispetto ai colossi che ci sono in circolazione?

Anche qui ce ne sarebbero di cose da dire, la faccio breve…

Spaventa chi non è correttamente informato e chi si limita al “sono tutti uguali”.

Chi, soprattutto a livello aziendale, comprende che i servizi di telecomunicazioni sono investimenti e non spese e riesce a capire il valore di un’azienda che sarà anche “piccola” di nome ma ha il cuore più grande e verde di tutti.

 

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